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L'Africa è un continente geograficamente vicino, ma lontano millenni. Pieno di contraddizioni accettate con indifferenza dalle ricche comunità straniere e con rassegnazione dalle fasce autoctone di popolazione, indigenti ed emarginate. Le devastanti epidemie, le continue guerre e la mortalità infantile dilagante non sono riuscite a ridurre l'incessante incremento demografico, moltiplicando i problemi sanitari, la disoccupazione e la povertà degli abitanti. L'Africa è povera. Ma i paesi africani non sono tutti poveri. Le ingenti risorse minerarie, gli immensi giacimenti di petrolio e di gas naturale, le aree incontaminate di un continente non ancora sfruttato, ne hanno fatto un'appetitosa mira per le multinazionali straniere padrone di un mondo ormai schiavo del consumismo e minacciato dall'inquinamento. Tutto il mondo lamenta le endemiche piaghe dell'Africa, ma sembra ignorare che sono proprio i Paesi ricchi a impedirle di emergere e svilupparsi, per trarre enormi benefici da un business unilaterale. Nessun altro continente ha subìto una combinazione così insensata di soprusi fatti passare per aiuti umanitari e collaborazione sociale. Un uomo, però, nella sua assurda megalomania, ha concepito un progetto terrificante per rilanciare l'Africa nel mondo liberandola dalla sottomissione alle potenze straniere. Un costo di milioni di vite e la brutale eliminazione di ogni ostacolo, in cambio del potere assoluto. Durante un occasionale soggiorno ad Addis Abeba, Martina Vicentini rimane involontariamente coinvolta nel terribile piano sovversivo. Da quel momento dovrà disperatamente sfuggire alla condanna a morte inflittale dall'"Imperatore dell'Africa".